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Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
Direttore : Dott. Ada Cortese
Genova: Via Palestro 19/8 - www.geagea.com
Anno 03° N° 10 Dicembre 1994 Pag. 6° Autore:Paolo Cogorno



IL CERVELLO ORGANO DI EVOLUZIONE E CONOSCENZA


Il sistema cervello è una "struttura relazionale" per eccellenza in quanto è interamente basato sulla disponibilità ed il trasferimento di informazioni.

Il cervello (o SNC Sistema Nervoso Centrale) e' l'organo che ha avuto maggior peso nella trasformazione e nella evoluzione delle forme di vita animale sul nostro pianeta, più specificamente ha un ruolo essenziale nel determinare il comportamento e l'adattamento all'ambiente. Esso e' composto da un insieme estremamente complesso e numeroso di Cellule Nervose (Neuroni-sostanza grigia) e dalle loro interconnessioni (sostanza bianca). Il Neurone è l'unita' base di tutto il SNC ed e' una cellula che ha la particolarità di non essere in grado di riprodursi; il "corredo neuronale" dell'uomo e' già completo alla nascita (circa 10.000 milioni di neuroni nella sola corteccia cerebrale) mentre inizia a depauperarsi già dal l8mo mese di vita di circa 10.000 neuroni al giorno. I neuroni comunicano tra di loro mediante delle connessioni (dendriti e assoni) i quali formano la sostanza bianca. Le sinapsi sono i punti di contatto tra i vari tipi di connessione interneuronale e rappresentano il Centro del sistema di "telecomunicazioni" del cervello, esse hanno un ruolo cardine nella elaborazione delle informazioni bioelettriche che circolano nel SNC e rendono ragione del fatto che il sistema cervello e' una "struttura relazionale" per eccellenza in quanto e' interamente basato sulla disponibilità ed il trasferimento di informazioni.
Se si può rimanere stupiti per il numero di neuroni presenti nell'encefalo, non si può che esorbitare considerando che ogni neurone può arrivare a circa 10.000 connessioni sinaptiche. Questo dato sottolinea quanto sia vitale per la funzionalita' globale del SNC il poter stabilire connessioni con altre parti del tessuto nervoso; inoltre, a differenza dei neuroni, la sostanza bianca continua a svilupparsi nel corso della nostra vita anche in tarda eta'; questo aspetto viene considerato come espressione di quanto il cervello abbia necessita' di sviluppare nuove connessioni con se stesso per poter apprendere nuove informazioni e sviluppare nuove capacita,.
Il SNC si nutre di due sostanze vitali trasportate dal sangue: l'ossigeno ed il glucosio. Dalla disponibilita' di queste sostanze dipende in maniera assoluta la sua stessa sopravvivenza.
Per capire meglio l'importanza di questo aspetto, basti considerare che il suo consumo di ossigeno assorbe il 20% del consumo totale dell'organismo (il 50% nel bambino piccolo) a fronte di un peso che e' circa il 2% del peso corporeo, ed il 20% del consumo totale di glucosio. Un quinto del sangue pompato dal cuore lo attraversa. Se l'apporto di ossigeno e glucosio viene interrotto per pochi secondi, si perde immediatamente conoscenza; nel caso che questa condizione si prolunghi per qualche minuto il danno al tessuto nervoso (in particolare la corteccia cerebrale) e' irreversivibile e puo' portare alla morte.
Da un punto di vista morfologico il suo assetto all'interno della scatola cranica assomiglia molto a quello di un feto che galleggia tranquillamente nel liquido amniotico, al riparo da urti meccanici e con il grande vantaggio di usufruire di una notevole riduzione del suo peso. Il cervello infatti e' immerso in un liquido detto Liquor (liquido cefalorachidiano) la cui composizione non e' molto diversa da quella del sangue filtrato e depurato dei suoi globuli rossi e bianchi. Il Liquor oltre ad avere una funzione protettiva come nel caso del liquido amniotico, interviene anche nel trasporto di sostanze nutritive e nell'eliminazione di sostanze di rifiuto del tessuto nervoso. Il cervello e' protetto dalla scatola cranica, da tre strati di tessuti detti meningi (dall'esterno verso l'interno: Dura Madre, Macnoide, Pia Madre) e dal Liquor, quest'ultimo circola tra la Aracnoide e la Pia Madre; e' interessante notare il simbolismo femminile che e' sotteso al nome stesso delle meningi e che ne sottolinea la funzione "uterina" (Dura Madre la piu' esterna e spessa, Pia Madre la piu' interna e sottile che segue il profilo delle circonvoluzioni cerebrali).
Il Cervello visto dall'alto ha la forma di una noce di colore grigio - roseo all'esterno e bianco-giallastro all'interno, "sgocciolato", pesa circa 1500 gg. mentre nel Liquor ha un peso di circa 900 gg., la differenza tra i sessi depone per circa 100 gg. in meno per le femmine, in ogni caso ed al fine di prevenire qualsiasi polemica in merito non esistono dati che indichino alcun rapporto tra peso del SNC ed intelligenza o funzioni cognitive anche considerate singolarmente.
Lo studio del cervello ha avuto un grandissimo sviluppo in questo secolo parallelamente a quello della medicina e della tecnologia. Le tecniche neurochirurgiche hanno fatto passi da gigante rispetto alle prime "demolizioni" massive delle strutture cerebrali a cui venivano sottoposti pazienti epilettici, affetti da neoplas ie o da malattie cerebrovascolari (ed in qualche caso psichiatriche); le tecnichedi valutazione della funzionalita' del SNC insieme a quelle di osservazione della struttura e morfologia del SNC (TAC - Risonanza Magnetica) hanno avuto uno sviluppo che e' recentissimo ed ascrivibile agli ultimi 15 anni di ricerca; lo stesso settore della neurochimica e della neurobiologia ha fatto un grande salto con le tecniche PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) consentendo oggi la localizzazione dei neuromediatori nel Cervello. Nonostante tutto chi scrive ritiene che in realta' sul cervello si sappia ancora molto poco e che attualmente ci siano anche delle ipoteche sui futuri sviluppi di questo settore. Queste ipoteche sono rappresentate dalla notevole frammentazione della conoscenza che oggi pervade la comunita' scientifica e gli Atenei Universitari i quali dovrebbero appunto "trasmettere conoscenza"; piu' semplicemente vorrei dire che e' evidente che il neurobiologo spesso non sa quello che fa il neurologo clinico al quale a sua volta non interessa cio' che fa il neuropsicologo in quanto parla un linguaggio diverso dal suo e nessuno dei tre si preoccupa di avere una visione d'insieme dello stesso problema, spesso per non "invadere" l'orticello culturale del collega.
Chi segue la letteratura scientifica su questo argomento si puo' rendere conto che la maggior parte dei lavori riguardano la metodologia o la applicazione della tecnologia ad aspetti clinici, in sintesi molta tecnologia e pochi contenuti di ampio respiro, di visione di insieme. Quasi assente lo studio del cervello come organo di conoscenza e di coscienza, aspetto delegato in bianco alle discipline ad indirizzo psicologico e/o psicoanalitico che rimangono tutt'oggi separate dagli ambiti di studio neurofisiologici.

Bibliografia: Luna AR. "Come lavora il cervello" Ed. !l Mulino , "Clinical Neurophysiology" Ed. E.Stalberg e R. Young , Butter Worths International - Medical Rewiews,'81.






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